27 Agosto 2024

Haftar e il caos petrolifero della Libia: nuovi stop alla produzione

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Il Generale Haftar impone un nuovo stop alla produzione di petrolio in tutta la Libia, anticipando nuovi problemi per l’export petrolifero.

Dalla Libia giungono nuove, pessime notizie per le esportazioni di greggio e per l’Italia, dipendente da esso. In una breve nota pubblicata dal governo di Bengasi, l’esecutivo ha imposto lo stop ad ogni giacimento sotto il proprio controllo. La decisione è una conseguenza della battaglia interna che sta vedendo il governo di Tripoli opporsi a quello di Bengasi per il controllo della Banca centrale che, a sua volta, gestisce le entrate petrolifere. Le implicazioni sui mercati internazionali sono state di un aumento del prezzo del Brent del 3% nella sola seduta di ieri.

Andamento del prezzo del Brent, Agosto 2024

Un equilibrio che rischia di far crollare un complesso accordo diplomatico tra le parti e che potrebbe, inevitabilmente, coinvolgere attori internazionali. Tripoli è infatti appoggiata dall’Italia e dalla comunità internazionale occidentale. Il Parlamento di Bangasi, non riconosciuto a livello internazionale, è sostenuto militarmente dal Generale Haftar e internazionalmente da Russia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti.

Nell’analisi di Francesco Sassi del 7 agosto scorso per RivistaEnergia.it, che potete leggere a questo link, si approfondisce la politicizzazione della questione petrolifera in Libia e quali potrebbero essere le conseguenze dirette ed indirette per l’Italia e il Piano Mattei.


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Foto: Wikimedia Commons

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