L’Unione Europea, anche se con delle correzioni nel passaggio al Consiglio, ha confermato l’obiettivo emissivo per i trasporti leggeri al 2035, non tenendo conto che la crisi energetica in atto modifica molte delle assunzioni sulla convenienza e sulla penetrazione dell’auto elettrica. In Italia, terzo mercato e secondo parco circolante dell’Unione, la domanda resta non solo fiacca, ma addirittura in flessione, anche con l’arrivo degli incentivi.
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