sanzioni

Per non commettere gli stessi errori in futuro è importante ricostruire come siamo arrivati a dipendere dal gas russo. Alberto Clô lo fa con un lungo saggio su ENERGIA 2.22.

Senza chiarire le ragioni per cui l’embargo petrolifero entrerà in vigore tra alcuni mesi, l’Unione Europea ha di fatto offerto a Mosca la possibilità di riorganizzarsi, mentre il prezzo del Brent sale e le consente maggiori ricavi anche a fronte di minori volumi venduti. Con effetti sui consumatori che non tarderanno ad arrivare.

Non solo gas, petrolio e carbone, la Russia gioca un ruolo importante anche nella fornitura dei metalli necessari per le tecnologie rinnovabili e per le batterie dei veicoli elettrici.

Più che interrogarsi sul successo o meno dell’attuale consesso, invero misurabile soltanto a posteriori, sarebbe utile che si riflettesse sulle ragioni dei passati fallimenti, così da correggere meccanismi e ambiti di intervento reiterati da ormai trent’anni.

Se la guerra commerciale Stati Uniti-Cina coinvolgesse anche il dossier energetico chi sarebbe il vincitore, chi il vinto?

Da ferragosto a fine mese i prezzi del greggio Brent – punto di riferimento del Medio Oriente e del Nord Africa – sono aumentati di 10 dollari/barile da 70,76 a 77,77 (+10%). Rispetto a un anno fa l’aumento è di…